Come posso lottare per i diritti umani
quando sono il primo a violarli
Come posso pretendere il rispetto degli altri
quando sono il primo a calpestare il mio prossimo
Come posso esigere la giustizia
quando sono ingiusto e prepotente
con chi è debole e nulla tenente
Come posso aspettare l’amore
quando sono il primo ad odiare
Come posso invocare la Pace
quando sono il primo a fare la guerra
Con quale coraggio posso piangere da vittima
quando porto l’abito da carnefice, anzi da boia
Come posso voler vivere in sicurezza
nella villa trasformata in fortezza
quando gli altri vivono nell’indigenza
e dormono all’addiaccio
Come posso predicare la sobrietà
quando conduco una vita opulenta
al limite dell’immoralità
Come posso rivolgermi verso il Signore
per la Sua Pietà e Grazia
per la Sua Clemenza
la Sua Misericordia
il Regno dei Cieli
mentre percorro la vita del peccato
impossessato dal diavolo
stregato dal denaro maltolto.
Non mi resta altro che pregare:
Signore aiutami a trovare la forza
perché io sia il soggetto del cambiamento
che il cambiamento parta da me
innanzitutto.
Hamid Barole Abdou
Poesia tratta dal libro: “Rinnoversi in segni erranti”, 2013
Hamid Barole Abdu (Asmara, 10 ottobre 1953) è un poeta e scrittore eritreo. Dopo aver studiato letteratura in Eritrea, emigra in Italia nel 1974 e si stabilisce a Modena, dove lavora come operatore psichiatrico ed esperto interculturale. Il suo primo libro di poesie Akhria - io sradicato poeta per fame, pubblicato nel 1996, ha ottenuto molti consensi dalla critica. I testi in esso contenuti sono stati utilizzati per la realizzazione di due spettacoli teatrali. Nel 2013 pubblica la raccolta di poesie Rinnoversi in segni… erranti (Grafic Line) mentre il suo ultimo lavoro è Poesie attraverso la perla d’Africa.