di Maurizio Masotti - Questi sono stati mesi lunghi e difficili, attraversati dalla pandemia, dilagata senza barriere e confini tra le nazioni, ma non al seguito delle migrazioni. Chi si occupa di questi temi, ha avvertito un senso di impotenza e frustrazione per l'omertà mediatica calata sulle notizie riguardanti migliaia di persone che cercavano e cercano di raggiungere l'Europa via terra e mare, attraverso il Mediterraneo e la rotta balcanica.
Ulteriori informazionidi Pippo Tadolini - Nel panorama drammatico, e sostanzialmente deprimente, che ha fatto da sfondo all’annus terribilis 2020, ogni notizia che non sia proprio pessima getta una luce di speranza, che rischiara le tenebre e che risolleva un po’ il concetto di fiducia. Ma stiamo attenti a non rinunciare allo spirito critico e dormire sugli allori.
Ulteriori informazionidi Maurizio Masotti - lo storico Michele Colucci ci spiega perchè la regolarizzazione dei migranti e l'apertura ai flussi immigratori regolari siano urgenti e necessari. Tutto ciò va affiancato da percorsi di sensibilizzazione sui diritti sociali e i diritti nel mondo del lavoro che riguardano tutti, non solo il mondo dell’immigrazione.
Ulteriori informazioniI migranti e i richiedenti asilo finiti in mezzo alla strada grazie al Decreto Sicurezza di Salvini ora lavorano sfruttati nei campi come se non ci fosse il Coronavirus. E questo interessa a pochi. Ansa ha intervistato a tal proposito Jean-René Bilongo, Coordinatore dell'Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil.
Ulteriori informazionidi Francesco Bernabini - “Si suppone che l’Italiano sia un grande criminale. È un grande criminale... Il criminale italiano è una persona tesa, eccitabile, è di temperamento agitato quando è sobrio e ubriaco furioso dopo un paio di bicchieri. Quando è ubriaco arriva lo stiletto... Di regola i criminali italiani non sono ladri o rapinatori - sono accoltellatori e assassini”.
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